CNA scrive al presidente del Consiglio Mario Draghi: “Le restrizioni alla cessione dei bonus edilizi penalizzano imprese e cittadini e raffreddano gli investimenti”

CNA ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ai ministri
competenti e ai leader delle forze politiche per chiedere che nel decreto Sostegni Ter in
via di pubblicazione sia superata l’ulteriore modifica che limita ad una sola volta il ricorso
alla cessione del credito d’imposta sui bonus edilizi.
La Confederazione sottolinea lo stato di incertezza normativa in materia edilizia indotto
da interventi plurimi e ravvicinati da parte del legislatore, che inesorabilmente
disorientano cittadini e imprese. La stabilità nel tempo delle norme è il naturale
presupposto per la programmazione degli investimenti che peraltro, nel caso dei bonus
edilizi, risultano essere strettamente connessi al raggiungimento degli obiettivi fissati nel
PNRR.
Il significativo impatto dell’utilizzo dei “bonus edilizi” sulla ripresa economica e sul
processo di riqualificazione del patrimonio immobiliare, rischia di essere ostacolato
dall’introduzione di norme tese a neutralizzare l’efficacia del predetto strumento. Norme
che, invece, dovrebbero essere orientate a contrastare le frodi concentrandosi sulle
attività fraudolente che prescindono dall’effettiva realizzazione di lavori e di interventi
sugli immobili.
La limitazione alla cessione del credito è destinata a ridurre sensibilmente la disponibilità
degli intermediari ad acquisire crediti oltre la propria capacità di portarli in
compensazione, cui si sommerebbero ripercussioni sul versante dei costi delle
operazioni. Situazione, quest’ultima, tale da determinare un inevitabile disincentivo
all’utilizzo della cessione dei crediti, tenuto conto che cittadini e imprese non avrebbero
più elementi di certezza circa il perfezionamento della procedura, con conseguente
raffreddamento degli investimenti.
Ulteriore risvolto negativo sarebbe un inevitabile meccanismo selettivo applicato dagli
intermediari a scapito dei soggetti di minori dimensioni che, come nel caso di artigiani e
Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa
piccole imprese, hanno una ridotta forza contrattuale. Con ciò, alterando di fatto la
concorrenza tra gli operatori assicurata, invece, dall’attuale impianto.

Roma, 27 gennaio 2022