DICHIARAZIONE CONGIUNTA PER LA GESTIONE DELL’EMERGENZA ALLUVIONE

TRA LA REGIONE EMILIA-ROMAGNA E LE ASSOCIAZIONI DI IMPRESA, DELLE PROFESSIONI, DEGLI ISTITUTI BANCARI, DEL TERZO SETTORE E LE ORGANIZZAZIONI SINDACALI CO-FIRMATARIE DEL PATTO PER IL LAVORO E PER IL CLIMA PER LA GESTIONE DELL’EMERGENZA, L’ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE, LA RIPRESA
ECONOMICA E LA RICOSTRUZIONE DEL TERRITORIO EMILIANO-ROMAGNOLO COLPITO DALL’ALLUVIONE
Premessa

  • Nelle giornate del 2, 3 e 4 maggio 2023, le copiose precipitazioni che hanno interessato gran parte del territorio della regione Emilia-Romagna, superando i livelli di allarme e i massimi storici mai registrati, hanno prodotto allagamenti diffusi ed estesi, esondazioni, frane e criticità idrauliche e idrogeologiche, in particolare nelle aree centro orientali della regione Emilia-Romagna, indistintamente dall’Appennino alla costa, causando vittime, mettendo a rischio l’incolumità della popolazione e generando ingenti danni agli edifici, alle attività produttive e alle infrastrutture;
  • Nelle giornate del 15, 16 e 17 maggio 2023, e in quelle successive, il maltempo ha nuovamente colpito la regione causando l’esondazione di 23 fiumi in oltre 50 punti in 42 Comuni della regione nelle province di Bologna, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini, oltre 280 frane, di cui 120 particolarmente importanti, in 58 comuni, l’interruzione di oltre 400 strade comunali, provinciali e statali;
  • L’alluvione ha reso necessaria, od oggi, l’evacuazione di oltre 36.000 persone principalmente tra le province di Bologna, Forlì Cesena e Ravenna e causato 14 vittime;
  • L’alluvione ha causato danni alle imprese del territorio dei diversi comparti, interessando, a partire dall’agricoltura, il settore dell’artigianato, delle piccole imprese, delle attività che insistono nei centri urbani e l’intero sistema produttivo e dei servizi, dai trasporti alle costruzioni, dalla logistica alla grande distribuzione organizzata, dal turismo alla pesca, che stanno subendo allagamenti e fermi di attività;
  • Le conseguenze di frane, smottamenti, esondazioni e di ulteriori piogge ancora in atto vedranno incrementare ulteriormente i danni subiti da ogni singolo comparto e filiera;
  • In data 3 maggio 2023 è stato dichiarato dal Ministero della Protezione civile e le Politiche del Mare lo stato di mobilitazione del Servizio nazionale della protezione civile e autorizzato il pieno dispiegamento delle risorse territoriali disponibili;
  • Con Delibera del Consiglio dei Ministri del 4 maggio 2023 è stato dichiarato lo stato di emergenza;
  • Con ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Protezione Civile dell’8 maggio 2023, è stato nominato il Presidente della Regione Emilia-Romagna quale Commissario delegato per l’emergenza derivante dagli eventi calamitosi ed è stata prevista la predisposizione di un primo Piano degli interventi, delle prime misure economiche urgenti, ivi compresa la sospensione delle rate dei mutui nelle province di Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna e Forlì-Cesena;
  • In data 11 maggio 2023 la Giunta regionale ha convocato il tavolo del Patto per il Lavoro e per il Clima per una prima informativa in merito allo stato di emergenza;
  • A seguito degli eventi calamitosi intervenuti in data 16 e 17 maggio 2023, anche la Provincia di Rimini è stata colpita da ingenti danni e pertanto anche a quest’ultima dovrà essere esteso lo stato di emergenza;
  • Ad emergenza ancora in atto, il 17 maggio 2023 la Regione Emilia-Romagna, le associazioni di impresa, delle professioni, degli istituti bancari e delle organizzazioni sindacali firmatarie del Patto per il Lavoro e per il Clima, con la tempestività imposta dalla gravità degli eventi, hanno condiviso, ciascuno nel rispetto del proprio ruolo, una prima stima delle conseguenze delle calamità e una valutazione delle misure di stretta urgenza da mettere in atto e degli assi portanti di un Piano organico di azioni per la ricostruzione e la messa in sicurezza del territorio;
  • Sulla base di queste premesse, all’unanimità, è stato ritenuto di concentrare ogni sforzo per tutelare prima di tutto l’incolumità delle persone ancora a rischio e garantire le condizioni essenziali di sicurezza, a partire dal ripristino infrastrutturale e in particolare della rete stradale montana;
  • In questa logica, sono stati valutati determinanti il supporto tempestivo garantito fin da subito dal Governo e la disponibilità ad adottare ogni misura utile a sostenere la Regione e il territorio emiliano-romagnolo colpito dagli eventi verso la più rapida ripresa;
  • In tale contesto di cooperazione, che dovrà coinvolgere l’intera filiera istituzionale, si è chiesto con forza il ricorso a strumenti straordinari, compresa l’adozione di norme urgenti o derogatorie, che consentano di porre in essere ogni azione necessaria.
    Pertanto, si è condiviso di agire prioritariamente in merito a:
  • La tempestiva nomina del Commissario straordinario per la ricostruzione in piena continuità con la gestione dell’emergenza, la costituzione di un Comitato Istituzionale e di indirizzo e di una struttura tecnica dedicata, sulla base dell’esperienza maturata a seguito del terremoto del 20 e 29 maggio 2012;
  • L’accesso alle risorse del Fondo di solidarietà dell’Unione Europea di cui al Regolamento (CE) n. 2012/2002 del Consiglio dell’11 novembre 2002, per sostenere le attività connesse all’erogazione dei servizi pubblici, ripristino delle infrastrutture, primi soccorsi alla popolazione colpita;
  • L’individuazione di misure di semplificazione amministrativa e procedurale per la ricostruzione e per gli iter istruttori dei procedimenti legati ad interventi a contributo che possano favorire la realizzazione di progetti ed opere (a mero titolo esemplificativo: semplificazione dei moduli di domanda per la richiesta dei contributi; ove siano necessarie, perizie di tecnici e professionisti asseverate e non giurate, ammissione di documentazione foto e video realizzata successivamente al momento alluvionale per preservare l’incolumità delle persone).

    Si è condiviso inoltre che siano immediatamente approntati strumenti necessari affinché:
  • siano resi disponibili e dispiegati tutti gli ulteriori mezzi, strumenti e risorse per il primo soccorso, l’assistenza e la messa in sicurezza delle persone, degli edifici, delle attività produttive e delle infrastrutture colpite. A tal fine, è urgente lavorare congiuntamente con tutte le autorità, gli enti e le imprese coinvolte per garantire il rapido ripristino dei servizi essenziali (luce, gas, acqua, reticolo fognario, connessione telefonica e internet, trasporti pubblici) in tutti i territori in cui sono in corso interruzioni parziali o totali;
  • sia prevista per famiglie e imprese la sospensione dei termini per gli adempimenti, tributari e contributivi, ivi compresa la riscossione dei tributi locali, compresa IMU, prevedendo al termine della sospensione un’adeguata rateazione degli importi sospesi, anche prevedendo la possibilità di utilizzo del meccanismo del credito d’imposta;
  • sia prevista la proroga di tutti gli adempimenti in capo ad aziende e persone fisiche (a mero titolo esemplificativo: approvazione e deposito bilanci e dichiarazione dei redditi);
  • sia esteso alla provincia di Rimini il blocco dei mutui, riconosciuto nelle scorse settimane alle famiglie e alle imprese colpite dal maltempo di inizio maggio (Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna e Forlì-Cesena), prevedendo medesimo blocco anche per i leasing;
  • sia prevista l’attivazione di una linea straordinaria del Fondo di Garanzia, con il livello massimo di copertura e accesso gratuito, in favore delle micro, piccole e medie imprese e lo stanziamento di risorse per l’abbattimento dei tassi di interesse;
  • sia garantita a famiglie e imprese titolari di contratti di locazione i necessari contributi economici per il pagamento dei canoni di affitto;
  • sia prevista, presso gli uffici giudiziari aventi sede nei comuni colpiti, la sospensione dei processi civili, penali, amministrativi e tributari, il rinvio delle udienze e la sospensione dei termini di comunicazione e notifica degli atti, compresa la sospensione dell’esecuzione degli sfratti e dei pignoramenti;
  • sia prevista, la sospensione automatica delle cambiali e di tutti i titoli aventi forza esecutiva;
  • sia prevista la sospensione del pagamento delle utenze;
  • siano autorizzate deroghe a particolari vincoli legati alle Politiche comunitarie;
  • sia derogata la disciplina sugli aiuti «de minimis» per tutti settori, attraverso uno specifico provvedimento comunitario;
  • siano riprese, anche in modalità a distanza, le attività formative e, in raccordo con l’Ufficio Scolastico Regionale, quelle didattiche, prevedendo altresì idonee soluzioni per chi impossibilitato a fruirne, anche al fine di garantire la continuità scolastica e la messa in sicurezza dell’anno scolastico;
  • siano messe a disposizione le risorse necessarie al ripristino delle infrastrutture stradali e ferroviarie necessarie a garantire l’accessibilità al territorio, anche per la ripresa delle attività economiche;
    sia ulteriormente intensificato lo sforzo delle imprese erogatrici dei servizi pubblici locali e dei servizi di trasporto per sostenere le richieste dei territori;
  • siano attivati i rapporti con le sedi territoriali delle associazioni imprenditoriali e degli ordini professionali per la verifica dei danni e delle misure necessarie per la rapida ripresa delle attività;
  • siano messe a disposizione dal sistema bancario regionale risorse per la liquidità immediata di imprese e famiglie, anche in raccordo con i consorzi fidi regionali, con abbattimento del tasso di interesse e piani di ammortamento adeguati;
  • sia definito un piano di ristori economici e siano stanziate adeguate risorse per il supporto a famiglie, imprese e organizzazioni del terzo settore, colpite dagli eventi calamitosi, nel rispetto del Regolamento comunitario sugli aiuti destinati a ovviare ai danni arrecati da determinate calamità naturali (Regolamento UE 651/2014 e Regolamento (UE) 2022/2472) e prevedendo l’esenzione dei contributi da ogni forma di tassazione, in particolare, attraverso:
  • la concessione di contributi per la riparazione, il ripristino e la ricostruzione degli immobili di edilizia abitativa, ad uso produttivo e per servizi pubblici e privati;
  • la concessione di contributi a favore di privati per i danni a beni mobili;
  • la concessione di contributi a favore delle attività produttive, industriali, agricole,zootecniche, agroindustriali, commerciali, artigianali, culturali, turistiche, professionali e di servizi ivi comprese quelle relative agli enti non commerciali e alle organizzazioni, fondazioni o associazioni, terzo settore (cooperazione sociale), aventi sede o unità produttive nei comuni interessati dagli eventi calamitosi che abbiano subito grave pregiudizio economico derivante da danni a impianti, beni mobili, beni strumentali alle attività, produzioni, scorte, mancati raccolti, e da danni derivanti da mancato ricavo dovuto alla sospensione o alla forte riduzione dell’attività (“business interruption”);
  • la concessione di contributi per i danni alle strutture adibite ad attività sociali, culturali, ricreative, sportive e religiose;
  • la concessione di contributi per i danni agli edifici di interesse storico-artistico (in gestione o in concessione anche a privati);
  • la concessione di contributi a soggetti che abitano in locali, anche con riferimento a gruppi appartamento, sgombrati dalle competenti autorità per gli oneri sostenuti conseguenti a traslochi e depositi, nonché delle risorse necessarie al reperimento (o all’eventuale allestimento) di alloggi temporanei, anche prevedendo contributi per l’autonoma sistemazione come avvenuto durante il sisma del 20 e 29 maggio 2012;
  • la concessione di contributi a favore della delocalizzazione temporanea delle attività danneggiate al fine di garantirne la continuità produttiva;
  • la detassazione di eventuali aiuti concessi dalle imprese ai collaboratori per la gestione delle emergenze;
  • la concessione di una proroga per i lavori in Superbonus 110% per condomini i cui interventi sono stati deliberati dall’assemblea di condominio entro il 24/11/2022 e la CILAS presentata entro il 25/11/2022 e per tutti gli interventi previsti dal Decreto-legge n. 11 del 16 febbraio 2023;
  • la concessione di una proroga per i lavori in Superbonus 110% per le abitazioni unifamiliari, cosiddette villette, che avevano raggiunto il 30% dell’intervento al 30 settembre 2022, il cui termine di scadenza per la conclusione dei lavori è attualmente fissato al 30 settembre 2023;
  • siano attivati in favore dei lavoratori tutti gli strumenti ordinari di assistenza e gli ammortizzatori sociali, in forza alla data dell’evento alluvionale, compresi apprendisti e lavoratori a tempodeterminato, indipendentemente dalla anzianità aziendale, anche in deroga alla normativa vigente, da erogare in tempi rapidi e prevedendo il congelamento dei contatori previsti dal D.Lgs. 148/2015 per tutta la durata dell’emergenza;
  • sia attivata la possibilità di accedere agli ammortizzatori sociali a tutti i lavoratori che si trovino in condizione di non poter raggiungere il posto di lavoro e siano previsti ammortizzatori o altre modalità di copertura per i dipendenti pubblici che si trovino nelle stesse condizioni.
  • sia incentivato nella fase emergenziale, laddove possibile, il ricorso allo smart working;
  • sia predisposta una misura specifica per i lavoratori avventizi impiegati in agricoltura, garantendo loro per tutta la durata dell’emergenza copertura retributiva e contributiva (attraverso il trascinamento delle giornate lavorate nel 2022), nonché per tutti i lavoratori stagionali, indipendenti e autonomi (lavoratori con contratto co.co.co, autonomi occasionali, lavoratori con contratto intermittente, collaboratori sportivi, incaricati alle vendite a domicilio, ecc);
  • sia predisposto e attuato un piano di interventi urgenti per il ripristino degli immobili pubblici danneggiati dagli eventi calamitosi per consentire la pronta ripresa delle attività degli uffici delle amministrazioni statali, degli enti pubblici nazionali e delle agenzie fiscali nel territorio colpito, compresi quelli adibiti all’uso scolastico, ad uso sanitario, le strutture edilizie universitarie e quelli di interesse storico-artistico;
  • siano previste misure per il ripristino o il ristoro dei danni da movimenti franosi a immobili, attività economiche e terreni agricoli;
  • sia previsto il ripristino del reticolo della bonifica, delle rotture agli impianti di irrigazione e dei danni idrogeologici e spondali.
    Si è condiviso, quale obiettivo strategico, la necessità di definire un Piano per la ricostruzione e la messa in sicurezza del territorio.
    Superata la prima fase emergenziale ancora in atto e conclusa la rilevazione e la stima dei danni, si dia attuazione, ricorrendo a nuovi strumenti di programmazione e pianificazioni anche straordinari, ivi compreso l’utilizzo di ulteriori possibili fondi derivanti PNRR, ad un Piano per la ricostruzione, la
    manutenzione e la messa in sicurezza del territorio a contrasto del dissesto idrogeologico, conparticolare riferimento alle frane e al reticolo idrografico.
    Si è valutato infine necessario:
  • conclusa la fase di prima emergenza, insieme ai Comuni, alle loro Unioni, alle Province e alla Città Metropolitana di Bologna, individuare ulteriori azioni a loro supporto in merito ad esempio a sospensione mutui; deroghe a scadenze PNRR; assegnazione di personale tecnico
    amministrativo e procedure straordinarie per l’assunzione di personale per la gestione della ricostruzione, superando i vincoli oggi esistenti; tutela della salute e sicurezza dei lavoratori attraverso il supporto dei Servizi di Prevenzione e Sicurezza degli ambienti di lavoro delle aziende sanitarie;
  • individuare il tavolo del Patto per il Lavoro e per il Clima, quale sede di confronto istituzionale e associativo, anche attraverso specifiche riunioni di livello territoriale, sulle principali decisioni da assumere per la ripresa economica e la ricostruzione del territorio colpito dall’alluvione, valorizzando il metodo di condivisione che il sistema territoriale ha saputo coltivare anche nei momenti più critici;
  • sottoscrivere nell’ambito del Patto per il Lavoro e per il Clima un Protocollo d’intesa che supporti il lavoro del Commissario per la Ricostruzione designato, garantendo massima tutela della legalità e della qualità del lavoro nella ricostruzione e messa in sicurezza dei territori colpiti.